Il presidente russo accusa gli Stati Uniti di voler prolungare la guerra in Ucraina.
Vladimir Putin ha accusato ancora una volta gli Usa di voler “prolungare” il conflitto in Ucraina. Il presidente russo ha ribadito che l’operazione militare speciale in Ucraina è stata decisa nel pieno rispetto della Carta delle Nazioni Unite. “Gli obiettivi di questa operazione sono definiti chiaramente: garantire la sicurezza della Russia e dei nostri cittadini e proteggere gli abitanti del Donbass dal genocidio“, ha spiegato dal Cremlino. Inoltre, secondo Putin, gli Stati Uniti “hanno preparato per il popolo ucraino un futuro da carne da cannone”.
Non sono nuove queste accuse da Mosca nei confronti di Washington. Ormai i rapporti diplomatici tra i due paesi sono da Guerra Fredda. Il presidente russo non prende in considerazione solo la guerra tra il suo paese e l’Ucraina ma anche l’altro fronte su cui sono impegnati gli Usa, ovvero la tensione tra Taiwan e la Cina. Per Putin Washington cerca di “destabilizzare” il mondo, riferendosi alla visita della Speaker della Camera Usa Nancy Pelosi a Taiwan. L’Occidente punta a un’alleanza simile alla Nato con la regione dell’Asia-Pacifico, secondo lo zar. Per questo ha esortato a “ripristinare il rispetto del diritto internazionale”.
Le relazioni tra Usa e Russia sono ad un punto di non ritorno
La Russia ha avvisato gli Usa e relativamente al suo coinvolgimento nella guerra. Alexander Darchiev, direttore del dipartimento del Nord America del ministero degli Esteri russo, ha detto: «Avvertiamo gli statunitensi delle conseguenze dannose di tali azioni che danneggeranno permanentemente le relazioni bilaterali, il che non è né nel loro né nel nostro interesse». Gli Stati Uniti stanno diventando «sempre più una parte diretta del conflitto in Ucraina». Il “punto di non ritorno” nelle relazioni diplomatiche tra le due superpotenze potrebbe venire “migliorato” qualora la Casa Bianca, conclude Mosca, «costringesse Zelensky a tornare al tavolo delle trattative con la Russia».